La spia della polizia prussiana
che compilò il rapporto che qui “posto”, conservato negli archivi di stato,
doveva essere un intellettuale di qualche spessore, ma ancor più si rivela un
attento osservatore e un valente scrittore. Il ritratto di Karl Marx, come del
resto la descrizione della sua casa, è vivido e convincente, soprattutto per il
gusto del particolare, spesso illuminante. (S.L.L.)
Il capo di questo partito (dei
comunisti) è Karl Marx; i sottocapi sono Friedrich Engels a Manchester,
Freiligrath e Wolff (detto Lupus) a Londra, Heine a Parigi, Weydemeyer e Cluss
in America; Burgers e Daniels lo erano a Colonia, Weerth ad Amburgo. Ma la
mente attiva e creatrice, la vera anima del partito è Marx; perciò voglio
informarla anche della sua personalità.
Marx è di media statura; ha
trentaquattro anni; malgrado l'età, i suoi capelli sono già grigi; la sua
corporatura è vigorosa; i tratti del volto ricordano notevolmente quelli di
Szemere (Bertalan Szemere, poeta e nazionalista ungherese, primo ministro durante
la rivoluzione del ’48 - ndr), a parte il colorito più scuro e i capelli e la
barba nerissimi; porta la barba completa; i suoi occhi grandi, focosi e
penetranti, hanno qualcosa di sinistro, di demoniaco. Tuttavia si nota in lui
al primo sguardo l'uomo di genio e di energia. La sua superiorità intellettuale
esercita un'influenza irresistibile su chi lo circonda.
Nella vita privata è estremamente
disordinato e cinico; è un pessimo amministratore, e conduce una vera esistenza
da zingaro. Lavarsi, pettinarsi, cambiare la biancheria sono per lui delle
rarità, alza volentieri il gomito. Spesso se ne sta tutto il giorno
stravaccato, ma se ha molto da fare lavora giorno e notte con una resistenza
inesauribile; il sonno e la veglia non sono distribuiti nella sua vita in modo
regolare; molto spesso rimane sveglio tutta la notte, poi verso mezzogiorno si
getta vestito sul canapè e dorme fino a sera, senza preoccuparsi di chi gli
gira intorno, in quella casa in cui tutti vanno e vengono liberamente.
Sua moglie, la sorella del
ministro prussiano von Westphalen, è una signora colta e gradevole, che per
amore del marito si è abituata a una vita zingaresca e ora si sente
perfettamente a suo agio in quella miseria. Ha due bambine e un bambino, tutti
molto belli e con gli stessi occhi intelligenti del padre.
Come marito e padre di famiglia
Marx, a dispetto del suo carattere altrimenti irrequieto e violento, è l'uomo
più tenero e mansueto di questo mondo. Marx abita in uno dei peggiori quartieri
di Londra, e di conseguenza anche dei più economici. Occupa due stanze; quella
che guarda sulla strada è il salotto, quella che dà sul retro è la camera da
letto. In tutta la casa non si trova un mobile pulito e in buono stato; tutto è
rovinato, logoro, a pezzi, ricoperto da uno strato di polvere spesso un dito;
ovunque regna il massimo disordine. In mezzo al salotto si trova un grande
tavolo di età veneranda, ricoperto da uno spesso strato di cera mai rimossa.
Qui si ammonticchiano i manoscritti, i libri e i giornali di Marx, i giocattoli
dei bambini, i lavori di rammendo della moglie, tazze di tè dagli orli
sbreccati, cucchiai sporchi, coltelli, forchette, candelieri, calamai,
bicchieri, pipe di terracotta olandesi, cenere di tabacco: tutto gettato alla
rinfusa su quell'unico tavolo.
Quando si entra in casa di Marx
il fumo del carbone e del tabacco è così denso che al primo momento si brancola
come in una spelonca; poi, a poco a poco, lo sguardo si abitua al fumo, e si
comincia a scorgere qualche oggetto, come attraverso una nebbia. Tutto è sporco
e ricoperto di polvere, sedersi è veramente un'impresa pericolosa. Qui una
sedia si regge solo su tre gambe, là i bambini giocano ai cuochi su un'altra
sedia, casualmente rimasta intera. Naturalmente la sedia intera viene offerta
al visitatore, ma senza ripulirla dalla cucina dei bambini, e chi si siede
rischia un paio di pantaloni. Ma tutto ciò i non procura a Marx e a sua moglie
il minimo imbarazzo. L'accoglienza è la più amichevole; la pipa, il tabacco e
tutto quello che si trova in casa viene offerto con la massima cordialità. Una
conversazione intelligente e piacevole sopperisce finalmente alle deficienze
domestiche, rendendo tollerabile ciò che al primo impatto era solo sgradevole.
Allora ci si può perfino riconciliare con la compagnia, e trovar l'ambiente
interessante e originale. Ecco il ritratto fedele della vita familiare di Marx,
il capo dei comunisti.
In Colloqui con Marx ed Engels (a cura di Hans Magnus Enzensberger),
Einaudi, 1977
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