Poesia per chi resiste
precario è l’equilibrio prima che cadere
credere e non avverare star l’orlo il burrone
senza aver nulla da gettare
il tempo dei guinzagli sta come a strozzare
chi tira le fila dei fili
e sa solo annodare.
ritratto l’italia poggiata su un soffio
che scappa e corre mentre scrivo
che gocciola talenti come foglie il vento
che getta semi sparsi il cemento
in questo lampo che rimanda il boato
d’una storia che s’è interrotta
che s’ora la distanza si fa corta
ognuno merita il regime che sopporta.
poesia per chi resiste le sedie a progetto
per chi s’alza l’alba e non va più a letto
per chi scivola i cantieri senza contratto
per chi soffoca i padroni del ricatto
di pensare che poi tutto in fondo vada bene
che la paura fa la prigione
molto più che la gabbia
o le catene.
In “Emergency il mensile”, n.7, luglio 2011
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