1.3.14

Maglia rosa. Curiosità sul Giro d’Italia


Maglia rosa
Nel 1931 per la prima volta al capoclassifica viene data la maglia rosa, che lo rende riconoscibile alla folla e sponsorizza la Gazzetta dello Sport. Primo a indossarla, il 10 maggio, è Learco Guerra.

L’omaggio di D'Annunzio
Nel 1936 la diciannovesima tappa si conclude a Gardone Riviera, in omaggio a Gabriele d'Annunzio, che saluta i corridori con ventuno cannonate (a salve) esplose dal Vittoriale. «Tutte le vittorie sportive debbono essere salutate col fuoco», urla il poeta.

Ciclisti e soldati
Alla vigilia del Giro del 1940, il direttore della Gazzetta Bruno Roghi scrive: «Chi fa sport è - in attesa e in potenza - un soldato» e mescola all'evento agonistico riflessioni sul «nuovo popolo germanico, uscito dalla palestra, con volto nuovo, che sbalordisce il mondo con le sue imprese», concludendo l'articolo così: «Il Giro d'Italia vuole essere - e sarà - una testimonianza maschia di ardimento, lealtà agonistica, fierezza!».

Robot
«Banali è un uomo, Coppi un robot» (Malaparte).


Notizie tratte da: Mimmo Franzinelli, Il Giro d’Italia, Feltrinelli, su “La Stampa”, 18 maggio 2013

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