Il marchese de Sade in una raffigurazione del XIX secolo |
Il pontefice argentino e
i suoi preti sono tutti lì a ripetere il ritornello che Dio ci ama,
uno per uno, parlano senza complessi dello "scandaloso"
amore del loro Dio onnipotente ed hanno la faccia tosta di andare a
raccontarlo ai disgraziati d'ogni tipo, malati sofferenti, profughi,
reietti, carcerati. Ora capisco perché il marchese de Sade era
chiamato "divino": amava le sue vittime, era perciò un
volenteroso imitatore del dio dei cristiani.
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