La
sera del 13 luglio 1949 apparve sugli “Acta apostolicae sedis”,
bollettino della Santa sede, il decreto della Congregazione del Santo
uffizio, divenuto famoso come la “scomunica dei comunisti”.
Ecco il testo nella traduzione del “Corriere della
Sera”(14 luglio 1949).
PAPA PIO XII |
DECRETO DEL SANTO UFFIZIO
Sono stati sottoposti a
questa Suprema Congregazione i seguenti quesiti: 1) se sia lecito
iscriversi a partili comunisti o dare ad essi appoggio; 2) se sia
lecito pubblicare, diffondere o leggere i libri, i periodici, i
giornali o i fogli volanti che propugnano la dottrina o la prassi del
comunismo e scrivere in essi; 3) se i fedeli, i quali scientemente e
liberamente abbiano commesso gli atti di cui ai numeri 1) e 2)
possono essere ammessi ai Sacramenti; 4) se i fedeli i quali fanno
professione della dottrina materialistica ed anticristiana del
comunismo, ed in primo luogo coloro che la diffondono o la propagano,
incorrano, "ipso facto", siccome apostati della fede
cattolica, nella scomunica riservata in modo speciale alla Sede
apostolica.
Gli eminentissimi e
reverendissimi cardinali preposti alla tutela della fede e dei
costumi, sentito il voto dei consultori nella congregazione plenaria
di martedì, 28 giugno 1949, hanno decretato che si rispondesse:
Al primo quesito,
negativamente. Il comunismo, infatti, è materialistico e
anticristiano; i dirigenti comunisti, poi, anche se talvolta
proclamano di non avversare la religione, "de facto",
invece, sia con la dottrina, sia con l'azione, si dimostrano ostili a
Dio ed alla vera religione ed alla Chiesa di Cristo.
Al secondo quesito,
negativamente. Il divieto è, infatti, comminato "ipso iure".
Al terzo quesito,
negativamente, secondo i principi ordinari che negano i Sacramenti a
coloro che non hanno le dovute disposizioni.
Al quarto quesito,
affermativamente.
Questo
decreto del Santo Uffizio è stato presentato al Santo Padre
nell'udienza concessa all'assessore della stessa sacra Congregazione
il 30 del mese scorso. Il Santo Padre ha approvato la decisione dei
cardinali a lui riferita, ed ha ordinato che fosse promulgata nel
bollettino ufficiale della Santa Sede.
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Centinaia di migliaia
di manifesti furono distribuiti in quella stessa estate del '49 in moltissime parrocchie italiane. Il testo, questa volta più sintetico, era il
seguente.
Un manifesto Dc degli anni 40 del Novecento |
AVVISO
SACRO
Fa peccato mortale e non
può essere assolto :
1. Chi è iscritto al
Partito Comunista
2. Chi ne fa propaganda
in qualsiasi modo
3. Chi vota per esso o
per i suoi candidati
4. Chi scrive, legge o
diffonde la stampa comunista
5. Chi rimane nelle
organizzazioni comuniste: Camera del lavoro, Federterra, Fronte della
gioventù, Cgil, Udi, Api, ecc.
È scomunicato e
apostata:
chi iscritto al Partito
comunista, ne accetta la dottrina atea e anticristiana, chi la
difende e chi la diffonde.
Queste sanzioni sono
estese anche a quei partiti che fanno causa comune con il comunismo.
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