Nel 2007 il crollo
della Northern Rock diede il fuoco alle polveri della crisi. Ma
nessun banchiere ha pagato. Come è stato possibile?
Gary Cohn, ex Goldman Sachs, è il principale advisor economico di
Donald Trump
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■ Fino all’autunno
del 2007 sembrava che Northern Rock, la quinta banca
dell’Inghilterra, fosse un colosso solidissimo: il mercato
immobiliare britannico consentiva alti rendimenti, gli affari
volavano. Nel giro di poche settimane l’istituto fallì,
costringendo il governo inglese a un intervento massiccio. Di lì a
meno di un anno, il caso Northern Rock apparve solo come una
scintilla nell’inferno della più grave crisi finanziaria dal
dopoguerra a oggi: il crollo di Wall Street.
Solo tra multe comminate
dalle autorità di regolazione e risarcimenti forzati pagati ai
clienti, la crisi è costata alle principali banche inglesi qualcosa
come 40 miliardi di sterline, secondo la ricostruzione fatta da Ben
Chu per “Prospect Magazine”. Una cifra a cui vanno aggiunti altri
18 miliardi di sterline, secondo la banca d’Inghilterra. «Ciò
significa che stiamo probabilmente parlando di un costo totale tra
illeciti e risarcimenti di quasi il 3% del Pil del Regno». A livello
globale, «le multe bancarie dall’inizio della crisi sono state
stimate in più di 320 miliardi di dollari», scrive Chu, «ma il
conto più salato è venuto dalla colossale distruzione
dell’economia». Andrew Haldanc, il capo economista della banca di
Inghilterra, ha stimato il costo della crisi tra i 60 e i 200
trilioni di dollari, «tra uno e cinque volte il Pil del pianeta».
Chi ha pagato per tutto
questo? Nessuno, o quasi, spiega il giornalista. Nonostante le
inchieste giudiziarie, le indagini dei media, le commissioni
parlamentari abbiano messo in luce numerosi illeciti nella gestione
dei crediti e dei patrimoni delle banche - e silenzi quando non vere
e proprie collusioni da parte della autorità di controllo - nessuno
ha pagato per la crisi del 2008.
Al contrario, alcuni
hanno fatto carriera. «Un ex cfo (nell'organizzazione delle grandi
banche anglosassoni il “Chief Financial Officier è una sorta di
vice amministratore delegato, n.d.r.) di Goldman Sachs, Gary Cohn,
oggi è il capo consigliere economico di Donald Trump», attacca Chu,
«e sta conducendo un vergognoso assalto alla regolazione finanziaria
messa in piedi dopo la crisi negli Stati Uniti. Matt Ridley, l’ex
presidente di Northern Rock, fa ancora l’opinionista dalle
prestigiose colonne di commento del “Times”.
Decine di altri manager
vivono tranquilli e pieni di comfort grazie ad anni di bonus
guadagnati su profitti dubbi». Tom Hayes, un trader di Ubs
condannato per aver manipolato i tassi di interesse, ha sempre
sostenuto che i suoi superiori sapessero cosa stava accadendo. Se
tutti sapevano, oggi pochi ricordano.
“pagina 99 we” 28
luglio 2017 – L'articolo è siglato gc, probabilmente Gabriella
Colarusso
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