Henri-Benjamin Constant
de Rebecque (Losanna, 1767 – Parigi, 1830), più noto col nome,
semplificato, di Benjamin Constant, è considerato – non a torto –
uno dei pilastri del pensiero liberale dell'Ottocento, grande
sostenitore dei diritti e delle prerogative dell'individuo, ma i due
frammenti che seguono dalla prefazione del suo Journal lo
mostrano a dubitare della propria capacità di un esercizio di
libertà del tutto sottratto ai condizionamenti sociali e a cogliere
i rischi di degenerazione insiti nelle società basate sul primato
dei diritti individuali. (S.L.L.)
Bizzarra specie
umana
«Nel cominciare questo
diario mi sono dato la regola di scrivere tutto quello che avrei
provato. L'ho osservata, questa regola, meglio che ho potuto e
tuttavia tale è l'influenza del parlare per la platea che talvolta
non l'ho osservata del tutto. Bizzarra specie umana! Che non può mai
essere del tutto indipendente».
Polvere e fango
«L'effetto naturale
della società moderna è di fare in modo che ogni individuo sia il
proprio centro. Ma quando ciascuno è il centro di se stesso tutti
sono isolati. Quando tutti sono isolati non c'è che polvere. Quando
arriva la tempesta, la polvere diventa fango».
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