3.4.14

"Troppo assurdo". La bolla contro gli ebrei del papa Paolo IV Carafa

Il 12 luglio 1555, due mesi dopo la sua assunzione al pontificato, Paolo IV Carafa, nativo dell'Irpinia, promulgava la bolla Cum Nimis Absurdum che istituiva il ghetto. Da quel momento in poi gli ebrei dovettero vivere assolutamente separati dai cristiani, in quartieri loro assegnati, tutte le loro proprietà immobiliari furono vendute ed era loro proibito di tenere bottega fuori dal ghetto. La Cum Nimis Absurdum imponeva anche un segno distintivo per uomini e donne ebrei e vietava che avessero servitù cristiana. Altre restrizioni riguardavano i mestieri consentiti e l'interesse che si poteva percepire per il prestito.
Al di là delle interdizioni la bolla  è importante perché espone i fondamenti dell'antigiudaismo cattolico, su cui si baseranno le persecuzioni spagnole e i progrom dell'Europa Orientale. Esso non ha caratteri razzistici, poiché non si fonda esplicitamente su una presunta inferiorità o malvagità razziale, ma i pregiudizi alimentati dal Vaticano e da altre confessioni cristiane contribuiranno a fornire al razzismo nazista un terreno fertile per la sua diffusione. Il brano qui sotto riportato è l'incipit della bolla, giustificazione dei provvedimenti emanati, nella traduzione di Attilio Milano,.dalla sua Storia degli ebrei in Italia, ristampata più volte da Einaudi, a partire dal lontano 1963. (S.L.L.)

Poiché è assurdo e sconveniente al massimo grado che gli ebrei, che per loro colpa sono stati condannati da Dio alla schiavitù eterna, possano, con la scusa di essere protetti dall'amore cristiano e tollerati nella loro coabitazione in mezzo a noi, mostrare tale ingratitudine verso i cristiani da oltraggiarli per la loro misericordia e da pretendere dominio invece di sottomissione; e poiché abbiamo appreso che, a Roma ed in altre località sottoposte alla sacra romana Chiesa, la loro sfrontatezza è giunta a tanto che essi si azzardano non solo di vivere in mezzo ai cristiani, ma anche nelle vicinanze delle chiese senza alcuna distinzione di abito, e che anzi prendono in affitto delle case nelle vie e nelle piazze principali, acquistano e posseggono immobili, assumono donne di casa, balie ed altra servitù cristiana, e commettono altri numerosi misfatti a vergogna e disprezzo del nome cristiano, ci siamo veduti costretti a prendere i seguenti provvedimenti [...]

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